La Finestra Di Fronte - Ferzan Ozpetek, 2003

lunedì, marzo 30, 2015

La Finestra Di Fronte - Ferzan Ozpetek, 2003


Trama: Giovanna è una contabile in un'azienda alimentare e suo marito ha un lavoro precario. Inizialmente spia un uomo che abita nel palazzo opposto al suo e poi se ne innamora. La relazione tra i due diviene più forte grazie a un uomo anziano che è bloccato nei ricordi di un amore che ha perso nel 1943. 
Cast: Giovanna Mezzogiorno, Massimo Girotti, Raoul Bova, Filippo Nigro


Dopo tanto tempo e tanti film, ancora mi sorprendo dell'abilità di Ferzan Ozpetek di farmi emozionare ogni volta, ancora rimango stupita dalla delicatezza con cui riesce a trattare ogni tema senza farlo sembrare pesante o di cattivo gusto .


Questo film è un film su persone che si innamorano guardandosi dalle finestre, finestre presenti durante tutto il film: per osservarsi di nascosto, per dichiararsi amore, per affacciarsi sul passato e su se stessi. Giovanna è una donna che non regge più la banalità della sua vita, composta da marito, figli e un lavoro che di entusiasmante non ha nulla: le sue evasioni sono la pasticceria a tempo perso e lo spiare il suo vicino dalla finestra, senza sapere che in realtà lui fa lo stesso. La passione li travolge, lei che così facendo potrebbe perdere tutto e lui che da perdere non ha proprio un bel niente, e i loro corpi si intrecciano in una delle scene di sesso più particolari che ho visto ultimamente.


Commento tecnico necessario: avete visto che bono con gli occhiali?
Lorenzo è il rifugio di Giovanna, così come Giovanna è il rifugio di Davide. Davide è l'uomo anziano che Giovanna e suo marito incontrano per strada e decidono di portare a casa, dopo essersi accorti della sua perdita di memoria. Negli anni 40 Davide ha conosciuto il grande amore della sua vita, Simone, proprio guardandolo dalla finestra. La morte di Simone è qualcosa che Davide non supererà mai e porterà con sé come una croce fino all'incontro con Giovanna. Veniamo presi per mano e accompagnati ora nei flashback di quella notte dell'autunno del 1943, ora nel presente, dove i nodi vengono al pettine sia per Davide che per Giovanna. I due sono accomunati dall'amore per la pasticceria e, ancora una volta, Ozpetek lascia che sia il cibo a parlare dove le parole vengono a mancare.


Un film ben lontano dall'essere perfetto, che poteva approfondire di più i suoi personaggi e le sue storie, ma che non ti lascia da solo dopo la visione, anzi insinua mille domande diverse nella tua testa. Cosa sei disposto a fare pur di evadere dalla ripetitività della tua vita? Vale davvero la pena di lasciare tutto quello che hai costruito negli anni per assecondare il cuore? E quella che mi è entrata più nel profondo e a cui non so dare una risposta: lasceresti morire l'amore della tua vita se servisse a salvare decine di donne, uomini e bambini?



Se ti è piaciuto potrebbero anche piacerti... 
  • dallo stesso regista Magnifica Presenza (2011), Le Fate Ignoranti (2001), Allacciate Le Cinture (2014); 
  • Miele (Valeria Golino, 2013) per il rapporto tra donna e uomo anziano e per gli spunti di riflessione sulla morte.


0 commenti :

Posta un commento