settembre 2015

mercoledì, settembre 30, 2015

Sotto Una Buona Stella - Carlo Verdone, 2014


Raramente mi trovo a stroncare del tutto un film, vuoi perché non credo di avere gusti chissà quanto raffinati, vuoi perché cerco sempre di vedere qualcosa di buono anche in ciò che non mi ha colpita particolarmente. Ecco, adesso lo devo proprio dire: Sotto Una Buona Stella di Carlo Verdone fa veramente schifo. 
Un po' di trama (si fa per dire): l'azienda di cui è proprietario Verdone fallisce, la fidanzata cagacazzo lo lascia, la sua ex moglie muore e quindi i suoi due figli con cui lui non ha pressappoco nessun rapporto, Tea Falco e Lorenzo Richelmy, vanno a vivere da lui. La sua vita è un disastro, ma meno male che c'è la vicina di casa Paola Cortellesi ad allietargli le giornate.
Adesso, a me piacerebbe riuscire a salvare anche una minima cosa di questo film, una sola, ma fa davvero pena su tutti i fronti. Partiamo dalla regia: le riprese sanno di vecchio e sono fatte malissimo, c'è un abuso spropositato di primi piani che già sono brutti di per sé, se poi ci aggiungi anche lo zoom... caro Carlo, ma nessuno te l'ha detto che lo zoom sui primi piani non si usa più da vent'anni? L'illuminazione delle scene è pessima, sembra fatta con le lampadine a basso consumo manco fosse un film del Dogma 95 e il regista fosse Von Trier.


I personaggi non sono meglio, a partire dallo stesso Verdone. Il suo personaggio è proprio antipatico e per metà del film parla praticamente solo lui, sia con monologhi (che in realtà non sono monologhi, è proprio che non dà neanche il tempo agli altri di rispondergli) sia con la fastidiosa voce fuori campo di cui si poteva fare benissimo a meno nel 95% delle scene. La sua fidanzata è isterica e l'attrice proprio non ce la fa, mentre Tea Falco è tutto un caso a sé. Dopo averla vista in 1992, dove nessuno ha capito cos'abbia detto per tutte e dieci le puntate e dove l'arredamento era più espressivo di lei, non mi aspettavo chissà quale grande prova attoriale ma di certo non ero pronta a vederla piangere (senza riuscirci), a sentirla recitare poesie (senza riuscirci), a dialogare nientemeno che in inglese (devo ripeterlo?). E che dire della Cortellesi, che in genere riesce a farmi ridere anche quando non fa nulla, neanche lei raggiunge la sufficienza in questo film, poverina che ha fatto quel che poteva con una sceneggiatura del genere (tra l'altro prima di questo ho visto un altro film in cui lei è la protagonista, Scusate Se Esisto, molto carino e divertente). 

Ecco, parliamo della sceneggiatura: i tempi tra le battute sono terribili, non c'è un momento di silenzio in tutto il film, per non parlare dei tempi comici. Quanto è trita e ritrita la storia dell'uomo di mezz'età in crisi? Quanto non è divertente? Non c'è una sola scena nel film che mi abbia fatto ridere (consapevolmente, s'intende). Qualche esempio? Il malinteso che la Cortellesi sia in realtà una battona (ma che davvero?), Verdone che scambia la sua nipotina di colore per un'altra bambina (perché le persone di colore sono tutte uguali, si sa), i frequenti siparietti sull'organo genitale maschile, come quello sull'eiaculazione precoce e quello dove la Cortellesi lo paragona a una penna biro, e Verdone svia la conversazione perché non sia mai che una controparte femminile parli di peni, per carità. Che ridere, davvero. 
Di film di Verdone ne ho visti pochissimi e non mi erano dispiaciuti granché, ma con questo film sembra esser rimasto alla comicità degli anni 90 e averla addirittura peggiorata. Gli conviene, come dice la Cortellesi nel film quando deve licenziare la gente, fare un passo indietro perché è una persona troppo competente, una risorsa troppo preziosa per quest'azienda (cit.). 

domenica, settembre 27, 2015

3 serie tv che probabilmente non state guardando ma che dovete assolutamente recuperare


Eccomi con un post diverso dal solito, non una recensione vera e propria ma una classifica e non sul cinema ma sulla televisione. Visto che è stato un anno un po' fiacco per le serie tv americane (o almeno io non ho trovato quasi nulla che mi coinvolgesse), ho pensato di consigliarvi tre serie tv partite l'anno scorso, e quindi ora alla loro seconda stagione, che non hanno ricevuto il giusto merito e che non potete assolutamente perdervi. 

1. You're The Worst 
You're The Worst va in onda in America su FX, rete "sorella" di Fox che negli ultimi anni si è distinta per aver prodotto comedy non esattamente convenzionali (ma ciò non significa che non siano belle, tutt'altro). I protagonisti sono Gretchen e Jimmy, che non riescono ad avere relazioni serie perché beh, sono due disastri su tutti i fronti. Sono tossici per chiunque gli stia intorno, distruttivi, senza un briciolo di amor proprio: ed è proprio per questo che insieme funzionano, decidono di provarci, a stare insieme, e invece di migliorarsi a vicenda il risultato è un disastro al quadrato. Sono i tipici personaggi egoisti e cinici che nella realtà vorresti schiaffeggiare, però sullo schermo vorresti essere loro perché sì, sono delle persone orribili, ma si divertono da matti. You're The Worst è divertente in una maniera insolita per le comedy, forse è più vicina ad un film indie ma senza mai scadere nella pretenziosità che spesso li caratterizza. Non ha l'ironia di un Parks & Recreation o il nonsense brillante di un Arrested Development ma riesce ad essere acuta e intelligente in un modo tutto suo. Una piccola perla che è partita senza pretese ma di cui non si può fare a meno. 


2. From Dusk Till Dawn: The Series
From Dusk Till Dawn è una serie tv prodotta e talvolta girata da Robert Rodriguez (che va in onda sulla su El Rey, emittente americana via cavo di sua proprietà che trasmette programmi destinati ad un pubblico latinoamericano), tratta da un suo film del 1996 dallo stesso titolo sceneggiato da Quentin Tarantino. Già da qui capite che siamo davanti a un mezzo capolavoro.
La trama è pressappoco quella del film, che si esaurisce con la prima stagione e prende una direzione tutta sua con l'inizio della seconda: protagonisti sono i fratelli Gecko, Seth e Richard, due rapinatori ricercati che per portare a termine un colpo devono oltrepassare la frontiera e raggiungere un bar in Messico. A questo scopo si ritrovano a prendere come ostaggi i componenti della famiglia Fuller: Jacob, un pastore vedovo, e i suoi figli Scott e Kate. Per mezzo c'è violenza à gogo, vampiri e tanto sangue. E c'è Santanico Pandemonium, che più gnocca di così non si può. From Dusk Till Dawn È UNA FIGATA, non saprei in che altro modo metterla: è scritta e girata da Dio, la fotografia è spettacolare (è tutto giallissimo) e il cast ci sta perfettamente, la chimica tra tutti gli attori è qualcosa di incredibile. Non capisco come mai non sia nell'olimpo delle serie tv, perché è davvero impeccabile - a volte un po' confusionaria, altre volte un po' lenta, ma comunque impeccabile. Se il filone grindhouse esiste ancora, riveduto e corretto, allora sicuramente From Dusk Till Dawn ne è un degno erede. 

3. Jane The Virgin
Jane The Virgin è probabilmente il più conosciuto tra i tre, in quanto va in onda sulla CW (no, non alzate gli occhi al cielo, non è come sembra) che è una rete principale e la protagonista, Gina Rodriguez, ha anche vinto un Golden Globe, ed è quella che si potrebbe tranquillamente definire una serie teen (di nuovo, via le facce schifate, non è come sembra). La Jane del titolo è una ragazza latinoamericana ventenne che cerca di sfondare nel campo della scrittura e a cui fin da piccola è stata inculcata l'idea del preservare la verginità fino al matrimonio, perché è ciò che Dio vuole e bla bla bla (da qui il The Virgin del titolo). Un bel giorno va a fare una visita ginecologica e la dottoressa, che non è nel suo momento migliore, la ingravida per sbaglio con lo sperma che avrebbe dovuto somministrare a un'altra paziente. E visto che la situazione non era già abbastanza assurda, il padre si rivela essere un uomo che Jane aveva già frequentato cinque anni prima.Ora, lo so. Lo so che vi state chiedendo cosa diamine abbiate appena letto e perché mai dovrei consigliarvi una cosa così assurda e piena di cliché adolescenziali fino al midollo. Ma la verità è che Jane The Virgin è una delle dramedy migliori al momento e forse una delle serie teen più belle mai prodotte, perché oltre ad essere letteralmente adorabile è anche divertentissima, più divertente delle comedy trite e ritrite che continuano a rifilarci da qualche anno a questa parte. I cliché delle serie teen, come ho già detto, ci sono tutti: il triangolo amoroso, la stronza che rende la vita della protagonista impossibile, la situazione familiare difficile, plot twist che rasentano l'assurdo, ma tutto ciò è stravolto e reinterpretato e arriva al pubblico come una ventata di aria fresca in un panorama di serie teen e quindi leggere, senza pretese, che sono tutte piatte allo stesso modo. Jane The Virgin ha tutto ciò che ci si aspetta da una telenovela (infatti è il remake di una telenovela venezuelana) ma che porta tutti gli elementi che la caratterizzano ad un livello superiore, risultando una consapevole parodia del genere. E poi, lo so che l'ho già detto, ma è adorabile. Provare per credere.

venerdì, settembre 11, 2015

Paper Towns, quello che poteva essere e quello che invece è stato (Jake Schreirer, 2015)


Quentin (Nat Wolff) e Margo (Cara Delevingne) sono vicini di casa (ma quanto ci piace il cliché delle finestre di fronte?) e da piccoli vivono insieme un'esperienza insolita: trovano un cadavere. Mentre Quentin rimane completamente impassibile davanti all'accaduto (come fa un bambino ad essere tanto cinico da rimanere impassibile davanti a un cadavere? Non lo so, chiedetelo a John Green), Margo si incuriosisce e comincia a indagare, perché Margo ama così tanto i misteri che finisce per diventarne uno (frase del film, non lo so, non fate domande). Crescendo, i due si allontanano, Margo diventa popolare e Quentin resta, senza tanti giri di parole, uno sfigato qualsiasi, ma si sente ancora legato a lei. Così, quando lei una notte si presenta nella sua camera e gli chiede di prestarle la sua macchina lui cosa fa? Io l'avrei mandata a fanculo, non solo non mi saluti più e ora vuoi anche la macchina, ma lui ovviamente accetta e l'accompagna. Margo si prende una "rivincita" sul suo ex fidanzato e sui suoi amici, aiutato dal povero Quentin che non capisce una mazza di cosa succeda (neanche io Q., non ti preoccupare), il tutto accompagnato dagli aforismi poetici di lei, che impartisce lezioni di vita come se avesse settant'anni e quindici nipoti. La mattina dopo, Quentin si sveglia con l'autostima a mille (lei l'ha baciato!!!!! Ve l'aspettavate?) e va tutto convinto a scuola solo per scoprire che lei è sparita. Puff. Perché lei è un mistero e bla bla bla. Neanche i genitori se ne fregano più di tanto, in fondo lei è un mistero e bla bla bla. 

Adesso, so che da come l'ho raccontato sembra quasi che io nutra un odio viscerale nei confronti di questo film, ma la verità è che tolta la trama assurdamente pregna di cliché che viene fatta passare come chissà quale novità, il film non è neanche tanto male e se non ci pensate su magari lo trovate anche carino. 

I due attori principali sono il motivo che mi ha spinto a vedere questo film (a parte tutta la pubblicità che è stata fatta): io adoro Nat Wolff, secondo me ha quell'aria un po' da nerd outsider ma che in realtà sotto sotto è il più stronzo di tutti, non lo so ma lo adoro e in Palo Alto mi piacque tantissimo. Cara Delevingne a me piace molto come persona, però qui l'ho trovata un po' fuori posto non perché sia una cattiva attrice, ma perché non credo sia adatta a questo genere di ruoli. Ha una voce e una mimica facciale che me la fanno immaginare più in una comedy che in un film più-o-meno drammatico dove interpreta la ragazza dei sogni di qualcuno (parliamo anche di quanto i suoi modi di fare la facciano somigliare a Emma Stone, vi prego. Lo vedo solo io?). 

Ogni tanto il film prova ad essere divertente ma risulta solo fuori luogo con l'aria generale del film, troppo seria da poter essere rotta con qualche battuta. È tutto costantemente in bilico tra drama, dramedy, teen, road trip e mystery e alla fine non funziona e basta, ciò che ne rimane è un film senza una vera identità. In alcuni punti però ha uno stile interessante, la voce narrante è quella di Quentin e credo che avrebbero potuto sfruttarla meglio, avrebbero potuto giocarci per rendere il suo punto di vista più personale e per portare il film sopra le righe, che così si prende decisamente troppo sul serio. Il film poteva essere meno pesante, più sarcastico e più fresco, è questa la sua vera pecca: ciò che accade è troppo per degli adolescenti, i fatti sono troppo assurdi, troppo sconnessi, troppo irreali. E così sono anche i personaggi, troppo pretenziosi, nel tentativo di renderli più profondi si appiattiscono e basta. Perché dovrebbero interessarmi se li percepisco tutti come estranei? Perché vanno tutti alla ricerca di Margo, cos'ha lei di tanto speciale che io non riesco a vedere? Non basta dirmi che Quentin è innamorato di lei per farmelo credere, anche io voglio innamorarmi di Margo e anche io voglio capire perché Quentin è così innamorato di lei da cercarla dappertutto. Però Margo è presentata come un mistero e bla bla bla, Quentin la idealizza basandosi praticamente sul nulla. Ora, so che John Green voleva tentare di smentire lo stereotipo, il trope della manic pixie dream girl, la ragazza dei sogni che esiste solo nella testa del protagonista, e forse in parte c'è anche riuscito, però i mezzi con cui l'ha fatto risultano vani e tutto l'insieme è un'occasione sprecata. Alla fine tutti realizzano che Margo è oh, soltanto una ragazza! Come tutte le altre! Incredibile, no? 
Io il libro di Paper Towns non l'ho letto, ma ho letto The Fault In Our Stars e Looking For Alaska che proprio non sono riuscita a finire, e Green a non scrivere personaggi che parlano come se fossero un indovinello su La Settimana Enigmistica proprio non ce la fa. È un mistero, è un uragano, è un miracolo, è una metafora, è viva, è morta, ritorna, sparisce, perché? non si sa. Insomma, che noia.
Paper Towns non è la solita cosa, glielo concedo, ma non sa neanche lui cosa vuole essere. Io non mi aspettavo nulla, però speravo in qualcosa di meno pretenzioso e più intelligente. Peccato. 

Se ti è piaciuto potrebbero anche piacerti...

  • The Fault In Our Stars (Jake Schreier, 2014);
  • The Perks Of Being A Wallflower (Stephen Chbosky, 2012)
  • The Spectacular Now (James Ponsoldt, 2013);
  • (500) Days Of Summer (Marc Webb, 2009). 

giovedì, settembre 10, 2015

Tag Cineclub poraccio con Barbie Xanax


Ho deciso di fare il tag postato sul Cineclub poraccio con Barbie Xanax, gruppo su Facebook dove si parla di cinema e altro, tutto sotto la benedizione della nostra guida spirituale Barbie Xanax. ♥

1. "Il film che segretamente ami ma di cui ti vergogni".
Io amo tutte le commedie romantiche, in particolare The Proposal (Ricatto D'Amore). The Proposal è un capolavoro. Amo anche tutti quei film smielatissimi natalizi, del genere che danno a dicembre nel pomeriggio di Italia Uno. Non giudicatemi. 

2. "Il film che tutti idolatrano ma che tu hai odiato" 

Odiare è una parola grossa ma mi viene in mente solo Elysium che non mi è piaciuto molto :(

3. "Il film che ti vergogni di non aver visto"

Ci sono una marea di film che mi sotterrerei per non aver visto, non finirei più di rispondere. Diciamo che la maggior parte dei classici e dei cult che durano più di due ore probabilmente non li ho visti. 

4. "il film più malato che hai visto" 

Salò di Pasolini. Se la vostra risposta non è Salò vi sto giudicando. 

5. "Un film che avresti voluto vedere ma alla fine non hanno fatto più"

Qui copio spudoratamente Barbie Xanax e dico che ho assolutamente bisogno del film di Invisible Monsters. 

6. "miglior film da vedere in compagnia?"

Tutti gli horror sono da vedere in compagnia, prendere per il culo i protagonisti è metà del divertimento.

7. "miglior film da vedere da soli?"

Big Hero 6, perché così puoi piangere fiumi di lacrime senza essere giudicata (io l'ho visto al cinema ma ciò non mi ha trattenuta)

8. "un Film che ti ha segnato l'infanzia"

Kill Bill, tra gli altri. Che trauma. 

9." film di cui non hai mai visto l'inizio o la fine"

Non credo di aver visto mai la fine di Gomorra, dovrei recuperare visto che Garrone è uno dei miei registi preferiti. 

10. "un film che ti ha influenzato da grande"

The Dreamers di Bertolucci, ha praticamente iniziato il mio amore per il cinema e ha influenzato la mia visione politica. 

11"Se la tua vita fosse un film, quale sarebbe?"

Un film adolescenziale trash anni 90 oppure un b-movie horror ancora più trash. 

12."un film che non ti ha lasciato Niente"
Inherent Vice (Vizio Di Forma) non mi è piaciuto, non capisco l'hype :/

13."un film che rivedresti ora"

Mine Vaganti, perché io rivedrei Mine Vaganti a prescindere. 

14. "un film che sconsiglieresti sempre"
Romeo + Juliet di Luhrmann. Scenografie molto carine ma è una cagata. 

15."al cinema da solo o in compagnia?"
I film si vedono da soli ma al cinema ci si va in compagnia, sennò non c'è sfizio. Paradosso. 

16."Che genere ti piace?"

Le commedie nere d'azione ♥ 

17."il film che ti ha fatto più piangere"

Toy Story 3 e Dragon Trainer 2.... io i pianti veri me li faccio solo per i film di animazione. 

18."un film da non guardare mai prima di andare a letto"

I film di Lynch perché non riuscirai a dormire nel tentativo di capire cosa cazzo significhino. Ovviamente invano. 

19."film da guardare abbracciati di fronte al caminetto"
Inglorious Basterds (Bastardi Senza Gloria). Questa è la mia idea di romanticismo.

20."quale film cancelleresti dalla storia"

Tutti i film comici italiani trashissimi degli anni 70-80. 

21."quale tra tutti i film salveresti per i posteri"

Mine Vaganti. Ops.

22.che film andresti a vedere oggi?

Sto morendo dalla voglia di vedere The Man From U.N.C.L.E. (Operazione U.N.C.L.E.). Guy Ritchie ti amo. 

23."qual è stato l'ultimo film che hai visto"

We Are The Night, un indie horror tedesco tutto al femminile, molto carino!

25."da quale sei fuggito prima della fine"

In genere i film li finisco sempre, anche se a intervalli di mesi o addirittura anni...

26."il finale che non ti saresti mai aspettato"

Il finali de Il Postino, quello con Troisi, e di Dead Poets Society (L'Attimo Fuggente) mi hanno fatta rimanere davvero di merda.