5 film italiani contemporanei da guardare su Netflix
Potevo mai farmi mancare il primo mese gratuito di Netflix, da vera #poraccia quale sono? Certo che no, sono corsa a spulciare il catalogo e nonostante per ora non sia ancora molto fornito, ci sono tanti film che vale davvero la pena vedere. Si vai da film indie americani ai film d'autore anche europei (ho notato roba di Von Trier, Vinterberg e Refn) e c'è anche una discreta quantità di film nostrani. Questi sono quelli che io ho già visto e che vi consiglio.
1) ACAB - All Cops Are Bastards (Stefano Sollima) ★★★½

ACAB non mi ha entusiasmata quanto gli altri lavori di Sollima ma sia chiaro, il livello è sempre altissimo: la regia è curatissima e i personaggi così credibili da essere detestabili. Citando una recensione che ho letto: se alla fine vi ritrovate a tifare per loro, dovreste farvi al più presto un esame di coscienza.

Sorrentino non ha bisogno di presentazioni. Il Divo non è altro che la storia di Giulio Andreotti, interpretato da un magnifico Toni Servillo, il tutto coronato da scenografie e riprese bellissime. Insomma, veramente volete dire di no a Sorrentino?
3) Reality (Matteo Garrone) ★★★★½
Ormai neanche più Garrone ha bisogno di presentazioni: partito con film che hanno suscitato poco interesse di pubblico e critica, è poi scoppiato con Gomorra ed ha raggiunto l'apice quest'anno con Il Racconto Dei Racconti. Reality si trova in mezzo a questi due ed è anche il mio preferito in tutta la filmografia di Garrone se non uno dei miei film italiani preferiti in assoluto.

4) È Stato Il Figlio (Daniele Ciprì) ★★★★
È Stato Il Figlio è una tragicommedia carinissima ambientata a Palermo negli anni 70, tratto da una storia realmente accaduta.

Io trovo lo stile di Ciprì davvero adorabile, per fotografia, scenografia e personaggi mi ricorda vagamente Wes Anderson: è tutto un po' sopra le righe, vintage e grottesco. E il personaggio principale è interpretato da Toni Servillo, che mi sembra da solo una ragione per vederlo.
5) Miele (Valeria Golino) ★★★½

Nel suo primo lungometraggio la Golino tocca un tema delicatissimo, quello del suicidio assistito: sarebbe bastato poco per farla cadere ma ne esce meravigliosamente, con una storia che punta diritto al cuore e alla mente del pubblico.
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